20 Gennaio 2021

LAFARGEHOLCIN AWARDS FERROVERDE-PIETRALATA

La proposta si presenta come un ulteriore studio di approfondimento dell’area Stazione Tiburtina-Pietralata. Rispetto alla precedente ipotesi si riduce il vasto tetto giardino sopra i binari ipotizzato nella fase iniziale, mantenendo però fede al concept della ricucitura del Vallo Ferroviario che rimane il cuore del progetto. La proposta si esprime metaforicamente con dei Ponti di Sutura” che ricuciono le cicatrici urbane profonde lasciate dalla linea del ferro rappresentati dal naturale prolungamento delle vie principali esistenti, generando, un sistema di ponti verdi abitati. Si realizza così una fitta rete pedonale fatta di piazze, aree verdi e funzioni vibranti che lega indissolubilmente le due aree oggi divise, collegando le due sponde dei quartieri Nomentano e Tiburtino, con l’intento di Rimarginare questo brano di città.

La visione progettuale si concretizza attraverso una filosofia di Urban Reforestation che fonde il nuovo costruito architettonico e il verde, in un’unica idea di eco-parco urbano. La concentrazione del fenomeno edificatorio disegna un’asse nord sud che si estende dalla stazione Tiburtina a Pietralata a vantaggio di una minor occupazione di suolo e ad una distanza tale da non risultare invasiva rispetto al tessuto urbano esistente del quartiere Nomentano. Il disegno si esprime sotto forma di un mix di funzioni ad alta densità, con edifici di nuova generazione avvolti da una pelle verde rispettosi dell’ambiente. Un’architettura sostenibile, capace di contenere veri e propri giardini pensili verticali, e alla sommità grandi tetti giardino, a restituzione del “maltolto”. Il risultato è una quinta scenica dalla scala urbana, che nello skyline romano evocherebbe un’immagine romantica legata ad un passato storico ancora presente nelle nostre periferie, ricordo indelebile di una civiltà passata, una sorta di acquedotto romano rivisitato, che traccia un nuovo asse direzionale già embrionalmente presente con i nuovi uffici della BNL Paribas. Considerata la loro posizione strategica in prossimità della stazione Tiburtina alta velocità potranno ospitare con successo il nuovo Headquarter delle Ferrovie dello Stato, spazi per uffici e coworking, hotel e Università. La proposta si conclude con la trasformazione a parco urbano dell’area di Pietralata con orti urbani e spazi per lo sport, un grande bacino di raccolta delle acque meteoriche che si sposa con il polmone verde dei Monti Tiburtini, a coronamento di questa area si va a definire un ambito ideale dove potrebbero trovare spazio nuovi edifici residenziali capaci di accogliere diverse tipologie abitative. Nel più vasto scenario ora descritto le volumetrie ipotizzate potrebbero raggiungere il tetto massimo di circa 330.000 mq offrendo in cambio l’equivalente di una estesa area verde di 270.000mq frutto di un design capace di integrare il verde sia in orizzontale che in verticale in grado di assorbire 108 T. di CO2/anno. Un’ opportunità unica per immaginare un nuovo scenario non solo per il quartiere Tiburtino ma per l’intera città.’’

FERROVERDE 

Il cuore della ricucitura del Vallo Ferroviario, che potrà avvenire in fasi diverse, si esprime nella sua centralità col la proposta di un grande piano verde sopra i binari, il Green plate e un ponte abitato Ferroverde: il primo si presenta come una grande terrazza verde pensile di circa 30.000mq sopra i binari, collega le due sponde dei quartieri Nomentano e Tiburtino collegando il piazzale della stazione Tiburtina al cuore stesso del nuovo insediamento direzionale sbarcando ai piedi di quello che potrebbe divenire il nuovo Headquarter FS. Il portale di accesso è rappresentato dalla presenza di un hotel che ospita al suo interno ampi spazi commerciali bar ristoranti caffetterie e palestre con il ruolo di legare la piazza all’altra sponda attraverso percorsi pedonali che si snodano sul grande giardino pensile, arricchito da alberi ornamentali anche di alto fusto e una grande serra che accoglie un innumerevole varietà di piante con specchi d’acqua, risultato della raccolta delle acque meteoriche. Uno spazio ideale per accogliere sculture e arte contemporanea capace di disegnare preziosi luoghi di svago e intrattenimento.

 

Il ponte Ferroverde è invece l’estensione di via Michele di Lando, capace di collegare il cuore del quartiere Nomentano, piazza Bologna con la sponda del quartiere Tiburtino. Per la sua posizione baricentrica rispetto al nuovo insediamento direzionale, è immaginato come un ponte abitato ispirandosi al Ponte Vecchio di Firenze. Non solo un collegamento tra due sponde ma un luogo denso di attività, dove incontrarsi, lavorare e divertirsi. Uno spazio che lega i due quartieri, attraverso un boulevard verde e lussureggiante, che regala oltre 6.500 mq di parco urbano. Il ponte, al suo interno, può ospitare oltre 8.500 mq. di funzioni: coworking, ristoranti, bar, spazi commerciali, spazi pubblici, una grande serra urbana di quasi 1.500 mq. e un grande tetto giardino praticabile con spazi dedicati all’arte contemporanea, anche grazie all’uso di particolari pitture “mangia-smog”.

 

La sola proposta Ferroverde è capace di generare circa 160.000 mq di superficie edificabile in cambio di una superficie verde orizzontale e verticale equivalente a circa 74.000mq, in grado di assorbire 30 T. di CO2/anno. Il verde esprime in questo modo una scelta architettonica coraggiosa e obbligata, capace di contrastare l’emergenza ambientale oltre ad essere semplicemente bello. Un verde non meramente ornamentale ma espressione di un’architettura di nuova generazione capace di ricucire il GAP tra natura e costruito.

 

 

Tipologia:  proposta di Rigenerazione Urbana dell’ambito Tiburtino

Luogo: quartiere Tiburtino Roma

Anno: 2019-2020

Team: Valerio Cruciani, Federica Cecchi, Michele Devito, Marta Giannini, Silvia Austeri